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Cucire e ricucire il mondo

Cucire e ricucire il mondo

Sabato 26 ottobre ore 17:30, Saloncino della Musica, Palazzo de’ Rossi, Pistoia
Cucire e ricucire il mondo
Una riflessione sui procedimenti e le immagini geografiche nell’arte contemporanea e nell’attualità geopolitica

L’incontro è dedicato al carattere dell’opera di Maria Lai e al suo valore simbolico in relazione ai modi di interpretare le rappresentazioni del mondo, considerandone anche il valore esemplare per l’arte successiva. Centrale negli interventi sarà la riflessione sul ruolo dell’arte e della cultura nel creare legami dove ci sono interruzioni di contatto.

Un intervento di Franco Farinelli, professore emerito, già docente di Geografia nell’Università Alma Mater di Bologna, e un dialogo aperto al pubblico con la partecipazione delle artiste Claudia Losi e Zoè Gruni. Modera Francesco Tedeschi, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea, Università Cattolica di Milano.

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Franco Farinelli
(Ortona, 1948) è geografo e Professore emerito di Geografia. Ha insegnato geografia presso le università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley, della Sorbona, presso l’École normale supérieure e il Nordic institute for urban and regional planning di Stoccolma, per poi divenire professore ordinario di geografia presso l’Università degli studi di Bologna e presidente dell’Associazione dei geografi italiani (AGEI), oltre che direttore della rivista Geotema. Allievo di maestri della scuola bolognese di geografia come Lucio Gambi e Mario Ortolani, Farinelli è autore di numerosi studi, fra i quali: Il villaggio indiano (1981); Pour une théorie générale de la géographie (1988); I segni del mondo. Discorso geografico ed immagine cartografica in età moderna (1992); Geografia. Un’introduzione ai modelli del mondo (2003); L’invenzione della Terra (2007); La crisi della ragione cartografica (2009). In questi lavori le tematiche filosofiche, letterarie, storiche e politiche si legano e si intrecciano a quelle proprie delle scienze geografiche e aprono lo sguardo sulla geografia come forma archetipica del sapere occidentale che contiene al contempo l’origine per un possibile pensiero futuro.

Claudia Losi (Piacenza, 1971) è artista visiva. Vive e lavora a Piacenza. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Ha esposto in Italia e all’estero. La sua ricerca parte dall’osservazione delle relazioni tra l’individuo e la comunità a cui appartiene, l’ecosistema che condivide, l’immaginario collettivo in cui si identifica. Realizza progetti pluridisciplinari attraverso il cammino, il fare manuale e il canto corale; opera con diversi media: installazioni site-specific e performance, scultura, fotografia e disegno. Ha esposto le sue opere in numerose istituzioni in Italia e all’estero. Nel 2021 pubblica The Whale Theory. Un immaginario animale, Johan & Levi, e Voce a vento, con Kunstverein Milano; nel 2022 Being There. Oltre il giardino, Viaindustriae, Foligno (libro legato all’omonimo progetto vincitore della IX edizione dell’Italian Council), visibile presso gli spazi di Lottozero, a Prato dal 12 settembre al 10 novembre 2024.

Zoè Gruni (Pistoia, 1982) è artista visiva multimediale. Vive e lavora a Pistoia dopo aver trascorso un lungo periodo fra California e Brasile. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, si dedica alla pratica artistica dal 2001. Ha esposto in Italia e all’estero. Ha collaborato con enti di ricerca come l’Università Fundaçao Armando Alvares Penteado di San Paolo in Brasile e la San Francisco Art Institute in California e ha ideato e realizzato progetti educativi e relazionali presso la Escola Artes Visuais do Parque Lage a Rio de Janeiro; il C.C.C. Strozzina e Palazzo Strozzi a Firenze. Il suo lavoro è rappresentato in Italia da Galleria Il Ponte-Firenze, alcuni lavori si trovano in collezioni private e museali fra cui EAV Parque Lage; Fondazione VAF-Stiftung in Germania, MaRT di Rovereto in Italia. Sue opere sono esposte nella collezione permanente di Collezioni del Novecento di Fondazione Pistoia Musei a Palazzo de’ Rossi.

Francesco Tedeschi (Milano, 1962) è professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea nell’Università Cattolica di Milano, dove dirige il Centro di Ricerca sull’Arte Astratta in Italia (CRA.IT). Le sue ricerche spaziano dall’Ottocento al Novecento, con contributi sulle avanguardie storiche e su singoli protagonisti dell’arte contemporanea. I suoi interessi sono andati orientandosi verso lo studio dei fenomeni dell’arte visiva in rapporto con le discipline umanistiche contemporanee, in particolare con la musica e la geografia. Tra le sue pubblicazioni figurano: La Scuola di New York. Origini, vicende, protagonisti (Vita & Pensiero, Milano, 2004), Il mondo ridisegnato. Arte e geografia nella contemporaneità (Vita & Pensiero, Milano, 2011), Luoghi di transizione. Forme e immagini di “passaggio”, tra arte e architettura (Scholé/Morcelliana, Brescia, 2021), Qui è altrove. Del sacro e dello spirituale nell’arte contemporanea (Vita & Pensiero, Milano, 2024). Si è occupato della catalogazione delle opere del Novecento delle collezioni Intesa Sanpaolo, collaborando alle attività di Gallerie d’Italia di Milano con l’allestimento delle collezioni del Novecento e la curatela di iniziative espositive, tra cui New York New York. La riscoperta dell’America (Electa, Milano, 2017). Collabora con alcuni archivi d’artista, tra cui quello di Piero Dorazio, per il quale è incaricato del Catalogo ragionato dell’opera dell’artista.