Sogni, passioni, chimere nei disegni di un giovane scultore ai primi del Novecento
Giovedì 7 dicembre ore 16:00, Biblioteca Forteguerriana
SOGNI, PASSIONI, CHIMERE NEI DISEGNI DI UN GIOVANE SCULTORE AI PRIMI DEL NOVECENTO.
Disegni di Andrea Lippi (Pistoia 1888-1916) conservati presso la Biblioteca Forteguerriana.
Nell’ambito del ciclo di incontri La Forteguerriana racconta Pistoia, dedicato ai fondi conservati nella Biblioteca Comunale Forteguerriana di Pistoia, la conservatrice di Fondazione Pistoia Musei Annamaria Iacuzzi curerà l’intervento Sogni, passioni, chimere nei disegni di un giovane scultore ai primi del Novecento. Disegni di Andrea Lippi (Pistoia 1888-1916) conservati presso la Biblioteca Forteguerriana.
Nell’occasione i disegni saranno esposti al pubblico nella Sala Gatteschi della Biblioteca e visibili fino al mese di gennaio.
A conclusione dell’intervento, una breve visita a cura di Annamaria Iacuzzi a Palazzo de’ Rossi | Collezioni del Novecento, dove è ospitata la scultura in gesso Scioperanti realizzata da Andrea Lippi nel 1913, in prestito dal Liceo Artistico Statale Policarpo Petrocchi.
L’ingresso è libero e non occorre prenotazione.
ANDREA LIPPI
Morto in giovane età dopo aver ottenuto riconoscimenti e aver partecipato a esposizioni di rilievo come le Biennali del 1912 e del 1914 e la mostra della Secessione romana nel 1914, Andrea Lippi è una delle anime ‘eccentriche’ della scultura italiana alla ricerca di una modernità velata di espressionismo deformante che si colloca tra Modernismo e Liberty.
Il disegno costituisce per Lippi un motivo fondante del suo lavoro, una pratica instancabile alla base della gestazione dell’opera. I suoi disegni hanno lasciato una traccia indelebile negli occhi degli artisti a lui contemporanei, come Lorenzo Viani o Giulio Innocenti, facendo guadagnare all’artista la fama di grande disegnatore negli anni del secondo dopoguerra, quando le sue allucinate visioni facevano eco agli orrori umani appena trascorsi.
Il nucleo dei disegni è documentato presso la Biblioteca Forteguerriana dagli anni Cinquanta e, insieme ad altri nuclei grafici e alle poche opere in gesso e bronzo conservate in collezioni pubbliche e private, costituisce un fondo di sicuro interesse per lo studio dell’opera dello scultore.